Eni lancia i finanziamenti sostenibili

 

La transizione energetica è in atto. Ed Eni, gigante dell’Oil&gas, ha deciso di essere tra i protagonisti. Il Cane a sei zampe rivede obiettivi e strumenti del piano industriale e per finanziare la trasformazione, oramai avviata, ha trasformato linee di credito, finanziamenti e derivati per 4,35 miliardi di euro in contratti finanziari sostenibile conIntesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp e Mediobanca.


Partiamo dalle novità.

Eni ha sottoscritto contratti finanziari sostenibili con primari istituti bancari per un ammontare complessivo di 4,35 miliardi di euro. Ogni contatto è legato al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.

In particolare, le modifiche hanno interessato contratti già in essere, 1,5 miliardi di euro di finanziamenti, 2,4 miliardi di euro di linee di credito committed e 450 milioni di euro di derivati per la copertura del rischio tasso. Finanziamenti e linee di credito sono diventati “Sustainability Linked Loan”, i derivati “SDG linked Interest Rate Swap”, in conformità con i Sustainability Linked Loan Principles, spiega l’azienda.


Eni, in particolare, ha introdotto, spiega l’aziend,  “un meccanismo di bonus/malus associato ad uno specifico obiettivo di performance di sostenibilità collegato ai Sustainable Development Goals, ed in particolare all’SDG 7 ‘Energia pulita e accessibile’ e all’SDG 13 ‘Lotta contro il cambiamento climatico’”.


Quali le banche che hanno supportato Eni in questa trasformazione? Banco Bilbao Vizcaya., Barclays, BNL gruppo BNP Paribas, BofA Securities, Crédit Agricole, HSBC, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Santander CIB e UniCredit.

La scelta di Eni non stupisce. La strategia del Cane a Sei Zampe, a febbraio 2020 ha presentato la nuova strategia al 2050, prevedendo al 2022 una riduzione di quasi 6 miliardi di euro degli investimenti nell’Upstream (che si concentrerà sul gas, la risorsa più sostenibile). Gli investimenti nelle attività Green cresceranno di 0,8 miliardi di euro raggiungendo nel 2022 il 17% degli investimenti totali (contro il 12% previsto originariamente) e il 26% nel 2023 (contro il 20%).

Legando la finanza di Eni allo sviluppo sostenibile, “abbiamo fatto un ulteriore e importante passo avanti nel nostro percorso di transizione energetica”, ha commentato Claudio Descalzi, ad di Eni.

 

“Collegare i nostri strumenti finanziari agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è per noi un impegno forte e concreto, attraverso il quale vogliamo trasmettere al mercato e ai nostri stakeholder l’assoluto rigore e l’irreversibilità della nostra evoluzione sostenibile verso la decarbonizzazione”, ha aggiunto Descalzi.

 

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