Una fonte di energia viene definita primaria quando è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di nessuna altra forma di energia. Rientrano in questa classificazione:
La differenza rispetto all’energia prodotta da fonti secondarie risiede nel fatto che quest’ultima può essere utilizzata solo in seguito ad una trasformazione dell’energia. Per misurare l’energia primaria necessaria si ricorre al TEP (Tonnellata Equivalente Petrolio).
La definizione “efficienza energetica” indica una serie di azioni di programmazione, pianificazione e realizzazione di strumenti operativi e strategie che permettano di consumare meno energia a parità di servizi offerti. L’efficienza fa riferimento al sistema energetico nel suo complesso e va intensa come la capacità di garantire l’erogazione di un servizio (es: l’illuminazione) attraverso l’utilizzo della minor quantità di energia primaria possibile.
La definizione “risparmio energetico” indica una serie di azioni di programmazione e pianificazione che permettano di ridurre il costo economico della bolletta energetica (es: scelta del contratto di fornitura energetica conforme alle proprie esigenze).
Risparmio energetico ed efficienza energetica sono usati come sinonimi ma esiste una profonda differenza tra i due termini. Fare efficienza comporta un risparmio energetico, ma non è necessariamente vero il contrario. Come indicato dalla Comunità Europea nel suo Libro Verde, fare efficienza energetica non equivale a “risparmiare” ma a “fare di più con meno” (es: per risparmiare nel riscaldamento degli ambienti si potrebbe abbassare la temperatura dei corpi scaldanti, con una corrispondente diminuzione del benessere abitativo. Migliorando invece la coibentazione di pareti ed infissi si raggiunge una riduzione della spesa energetica, a parità di benessere percepito).
L’analisi dei consumi di una casa può evidenziare le maggiori aree da portare ad uno stato di “efficienza” nelle aree di riscaldamento e refrigeramento degli ambienti, oltre che nella produzione di acqua calda per usi sanitari.
Nel primo caso l’installazione di una caldaia a condensazione o di un sistema di pompa di calore geotermica (o ad aria nelle aree più calde dell’Italia) porta a risparmiare fino al 30% sul costo per i consumi.
Nel secondo caso l’impiego dei moderni scalda acqua elettrici a pompa di calore consente un risparmio in bolletta fino al 70% rispetto ad uno scalda acqua tradizionale.
L’analisi della domanda di energia da parte del cliente industriale vede i maggiori consumi legati all’utilizzo dei motori elettrici nei processi produttivi. L’utilizzo dei motori ad alta efficienza è la prima area d’intervento per favorire azioni di efficienza energetica. La seconda area riguarda l’efficienza negli impianti di illuminazione dei siti industriali.
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